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Visualizzazione dei post da marzo, 2015

LA SCIENZA SPIEGA PERCHÉ’ E’ TORNATA DI MODA LA BARBA

By Poetamistico   Primo piano di un esemplare di hipster urbano Perché gli uomini si fanno crescere la barba? E perché è ritornata tanto di moda?  La scienza nonostante l’emergenza ebola, il dramma eco ambientale, l’arretratezza della ricerca sul cancro, ha il tempo di porsi questi quesiti. E si da pure delle risposte. Secondo i ricercatori della University of Western Australia la necessità, a volte ossessiva diciamolo, degli uomini di oggi di farsi crescere barbe e modellarsele è dovuta al fatto di sentirsi sotto pressione nella competizione con altri uomini, cercando così di sembrare più aggressivi sfoggiando sgargiantissimi peli facciali. Il dottor Grueter e colleghi hanno pubblicato sulla rivista Evolution and Human Behaviour l’interessante studio che parte dal presupposto  che nei grandi gruppi sociali, i maschi di primati sviluppano tratti distintivi e ornamentali la cui ostentazione ne aumenta l’attrattività sessuale nelle femmine, mettendoli in posizione di chiaro v

MAMMUT SARANNO CLONATI A BREVE MA CHE NECESSITA C’E’?

Di S.C. Il ritrovamento di un esemplare quasi totalmente conservato fra le nevi della Siberia nel mese di maggio del 2013 ha messo a disposizione degli scienziati inaspettate quantità di DNA, addirittura rinvenuto fra i tessuti sotto forma di sangue. Dopo quasi due anni il professor George Church, genetista di Harvard,  è riuscito con una nuova tecnica a ricreare in laboratorio cellule di Mammut. Essendo l’ estinto stretto parente dell’elefante asiatico non c’è stato bisogno ricreare nuove cellule ma è bastato inserire certe parti del codice DNA in cellule esistenti  del pachiderma asiatico. Ciò permetterebbe di creare non copie esatte dei giganteschi mammiferi estintisi più di 3000 anni fa, ma un nuovo mammut già adattato alle nuove necessità contemporanee per essere poi reinserito nella fredda tundra siberiana. Affinché ciò si realizzi  bisogna risolvere qualche problema di carattere etico come giustamente affermato dal dottor Toni Herridge del Natural History Muesum di L

TRAPIANTO DELLA TESTA POSSIBILE IN DUE ANNI

di S.C. Nel 2013 Sergio Canavero direttore del Gruppo Avanzato di Neuromodulazione di Torino lanciò una sfida all’establishment scientifico mondiale: trapiantare la testa su nuovi corpi per poter così salvare le vite affette da paralisi a causa della degenerazione muscolare e nervosa o i cui organi risultano compromessi dal cancro. Più che una sfida sembrò una provocazione ma Canavero era convinto di riuscirci in due anni. I due anni sono passati ed oggi il dottore rilancia affermando che gli unici ostacoli al primo trapianto ormai sono solamente quelli di carattere etico e che ci vorranno ancora un altro paio d’anni per superarli d’altronde afferma il chirurgo che “gli aspetti tecnici sono ormai tutti realizzabili” ma se per motivi etici e filosofici “ la società non vuole che questo avvenga” egli non lo farà “ma se la gente non lo vuole in Europa o negli U.S.A. non vuol dire che possa venir fatto altrove” . Effettivamente la tecnica di cui parla è secondo molti scienziati “

I GIOCATTOLI ANNI 70 E 80 SONO VELENOSI PER I NOSTRI BAMBINI

di S.C. Le "vecchie" Barbie fra gli indiziati La crisi decennale ha mutato e sta mutando i nostri costumi e sempre più spesso ci ritroviamo a dover unire l’utile al dilettevole. Riciclare i giocattoli della nostra infanzia per donarli ai nostri figli o nipotini non è solo un gesto romantico per tramandare i nostri sogni anzi sempre più spesso è la conseguenza delle ristrettezze in cui i tempi (e i politici) ci hanno relegato. Da ciò il nascere on-line di un robusto mercato  dove comprare e vendere  giocattoli pre-anni ’90 che ha ovviamente messo subito in allarme l’industria giocattoliera che ha prontamente sguinzagliato i propri spin-doctor affinché i genitori si “sensibilizzassero” sul fatto che trastullarsi con vecchi  balocchi è dannoso per i figli. Infatti i ricercatori del  National Enviromental Health Association (www.neha.org)utilizzando sofisticati metodi di analisi per rintracciare metalli pesanti,  hanno riscontrato che  i giocattoli vintage (anni ’7

LA FATA VERDE

di S.C. Avevo risposto di no. Il mio rifiuto sorprese più me che lui, visto che avevo atteso quel momento per tutta la vita. Più volte nella mia intimità mi ero chiesto cosa avrei fatto se me lo avesse chiesto ed ogni volta salda era la mia convinzione che avrei risposto positivamente. "No, grazie" gli dissi mentre mi si avvicinò nella toilette mettendosi per urinare nella conchiglia accanto alla mia. "Capisco" mi rispose molleggiandosi sulle ginocchia. Mi aveva chiamato il giorno prima sul mio cellulare mentre stavo scrivendo, mi disse brevemente chi fosse e cosa volesse e fece sì che io non potessi sbagliare in alcun modo sulla sua identità. "Domani alle 7 al Café des Artistes" fu quello l'appuntamento. Il pensiero che potevo ottenere tutto ciò che avessi voluto, semplicemente in cambio della mia anima non mi fece chiudere occhio tutta la notte. Aprii la porta del locale e fui accolto da immense boccate di fumo. Mi sedetti ad un tavoli

LA MORTE DEI CENTRI COMMERCIALI

di S.C. Gli Stati Uniti d’America potranno piacerci o no ma da sempre gli riconosciamo una cosa cioè che quando si mettono in testa una cosa la fanno. Ad esempio quando capiscono che un’idea è buona gli americani non te la rubano o copiano come farebbero i cinesi, no loro te la comprano, ti fanno diventare “partner” e in men che non si dica la tua idea utilitaria la ingrandiscono, la implementano, la smontano e la ricostruiscono, e quella idea la fanno diventare un SUV. Così ad esempio è successo con centri commerciali: gli imprenditori americani sono venuti in Europa hanno visto la Galleria Vittorio Emanuele II a Milano, le Burlington Arcade a Londra, gli sono piaciute, gli sono piaciuti gli affari che ne scaturivano e se ne sono tornati negli states ad inventarsi gli “shopping malls”quelli che noi oggi chiamiamo centri commerciali, delle americanate pazzesche: mega cinema, mega ristoranti fast-food, mega ipermercati, mega parcheggi. A metà degli anni ’90 negli U.S.A. ven

I NUOVI AEROPORTI SPAZIALI

di S.C. In Italia si sta discutendo da tempo sulle linee ferroviarie ad alta velocità, da oltre vent’anni   si ragiona in parlamento su come non portare a termine la costruzione dell’autostrada Salerno-Reggio e l’avanzamento della metro C nella Capitale procede a rilento da tre lustri.  Nel Regno Unito, a parte aver finito la terza linea della metropolitana di Londra a fine XIX secolo, la High Speed  1 (l’alta velocità inglese) è stata completata da oltre 5 anni (passando addirittura sotto la stretto della manica) ed è in corso di sviluppo nientepopodimeno che l’HS2, l’alta velocità 2 in grado di viaggiare fino a 400 kilometri orari e sarà completata entro il decennio. Di conseguenza la notizia che in Gran Bretagna il progetto di costruzione di un aeroporto spaziale è già in fase avanzata non dovrebbe sorprendere più di tanto. Un Hub dunque per voli commerciali nello spazio che offriranno anche la possibilità per viaggiare nel cosmo e di effettuare superveloci viagg

CITTA’ SEGRETE /2 – GRAND CANYON

di S.C. Alcuni archeologi finanziati dallo Smithsonian Institute descrivono per filo e per segno sulle pagine dell’ Arizona Gazzette nel 1909, il ritrovamento di una città nascosta all’interno del Gran Canyon parlando di evidenze straordinarie e impossibili come mummie dell’antico Egitto, geroglifici e statue scolpite nella roccia che assomigliano incredibilmente a Buddha. Cosa c’è di vero? Perché da allora non se ne è più parlato? Come mai i due autori della scoperta sono svaniti poi nel nulla? Era il 5 aprile del 1909 quando sulle colonne del giornale di Phoenix, Arizona  appare la relazione che tale mr. G.E. Kinkaid, archeologo Smithsoniano fa del suo viaggio sul fiume Colorado  assieme al professor Jordan , anch’egli del suddetto istituto, dalla cittadina Green River nel Wyoming  fino Yuma , alla ricerca di minerali (così si doveva chiamare la caccia all’oro nel Grand Canion da quando Roosvelt lo trasformò in foresta nazionale nel 1908 proibendola de facto). Una descrizione

CITTA’ SEGRETE /1 – DERINKUYU

di S.C. La storia è un continuo depositarsi di eventi , date, nomi e per capirla e conoscerla bisognerebbe avere un approccio da geologo che sedimento dopo sedimento riesce a mettere in prospettiva consequenziale avvenimenti apparentemente scollegati l’un l’altro. Questo metodo andrebbe usato per districarsi nel mistero che una piccola cittadina della regione turca della Cappadocia di nome Derinkuyu nasconde nelle proprie viscere. Nel 1963 in occasione di una ristrutturazione di una casa si aprì nel terreno un foro che sembrava non avere fine e che si rivelò essere un ingresso ad un vastissima antica città sotterranea. Ancora oggi dopo cinquanta anni studi sono in corso su questa rete di saloni e cunicoli che si estende fino ad una profondità di 85 metri, dislocandosi su 8 livelli. Tali studi come detto non sono definitivi e teorizzano che i livelli possano essere addirittura diciotto. La Turchia è cosparsa di insediamenti sotterranei ma nessuno di questa portata