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I GIOCATTOLI ANNI 70 E 80 SONO VELENOSI PER I NOSTRI BAMBINI

di S.C.
Le "vecchie" Barbie fra gli indiziati

La crisi decennale ha mutato e sta mutando i nostri costumi e sempre più spesso ci ritroviamo a dover unire l’utile al dilettevole.
Riciclare i giocattoli della nostra infanzia per donarli ai nostri figli o nipotini non è solo un gesto romantico per tramandare i nostri sogni anzi sempre più spesso è la conseguenza delle ristrettezze in cui i tempi (e i politici) ci hanno relegato.
Da ciò il nascere on-line di un robusto mercato  dove comprare e vendere  giocattoli pre-anni ’90 che ha ovviamente messo subito in allarme l’industria giocattoliera che ha prontamente sguinzagliato i propri spin-doctor affinché i genitori si “sensibilizzassero” sul fatto che trastullarsi con vecchi  balocchi è dannoso per i figli.
Infatti i ricercatori del  National Enviromental Health Association (www.neha.org)utilizzando sofisticati metodi di analisi per rintracciare metalli pesanti,  hanno riscontrato che  i giocattoli vintage (anni ’70 e ’80 per intenderci) conterrebbero una quantità di piombo dieci volte oltre gli attuali limiti e significative dosi di cadmio e arsenico.  Fra i giocattoli analizzati ci sarebbero anche le vecchie Barbie e le vecchie edizioni dei My Little Pony.
La concentrazione più alta di questi elementi sarebbe stata riscontrata nelle parti di color giallo dei giocattoli e parliamo di circa 70 volte oltre il limite consentito e ciò sarebbe una diretta conseguenza della degradazione dei materiali, dovuta all'età, risultante nel rilascio di piccole particelle di plastica e di metalli tossici.
Il corpo ed il cervello in via di sviluppo dei neonati e bambini sono i più esposti a questo tipo di contaminazione in anzitutto per la capacità di assorbire piombo in maniera più efficiente di quella degli adulti, poi perché giocando a terra li fa essere più esposti a polveri contaminate che si depositano ed in ultimo il mettere in bocca giocattoli o comunque le dita  dopo avere manipolato a lungo i giochi ne aumenterebbe la probabilità di avvelenamento in modo esponenziale. 
Le indagini scientifiche sono state ovviamente condotte anche su oggetti ludici nuovi ed in nessuno di essi sono state riscontrate tracce di metalli tossici a sottolineare che le esigenze dei bimbi e dell’industria sono le stesse ovvero comprare nuovi giochi e buttare i vecchi, una cosa non divertentissima per i tanti genitori in bolletta.


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