NEO NARCISISMO

 

 IL MITO DI NARCISO

L’essenza e l’apparenza dell’uomo.

“(…) simile ad un ritratto che, per raffigurando, una persona,
non è la persona ritratta: ben si vedono gli occhi, ma essa
con questi nulla può vedere; gli orecchi, ma non può affatto
udire; né mancano le altre parti del corpo…
eppure tutto è fallace ed inganna la vista dello spettatore.
Il quale ritenendo di vedere il vero,
difatti, altro non vede che una falsa apparenza (…)”
Ermete Trismegisto dal Primo Libro Sublime, cap. III


Per lo meno Narciso ebbe il coraggio di convincersi di essersi trovato, anche se solo riflesso, anche se quello che capì di sé fu solo l’apparenza, l’illusione, la vanità; si specchiò e quello che vide gli bastò e si convinse che lui era l’immagine e nulla più, così bello e senz'anima.

L’uomo di oggi nemmeno ce l’ha quel coraggio per trovarsi o cercarsi e anzi continua nascondersi, ogni giorno di più, dietro a maschere sempre più affascinanti, sempre più appariscenti, e quando si specchia a differenza di Narciso nemmeno gli piace quello che vede, vuole una maschera ancora diversa, più adatta all'ambiente che lo circonda, e frustrato e insoddisfatto vaga per il mondo in cerca di qualcosa da imitare, da possedere.

Infatti, l’uomo oggi supera addirittura le aspettative delle teorie psicanalitiche del narcisismo: non si “oggettiva” più nell'altro (“E’ l’immagine del suo corpo a essere il principio di ogni unità che percepisce gli oggetti” Lacan, seminario II, 191) ma cerca in tutti i modi si “soggettivizzare” l’altro, non cerca l’Io nell'altro ma si nasconde dietro l’altro o più esattamente nell’altro, non celebra più il proprio Ego rivedendolo nell'altro ma si rende simulacro egli stesso dell’immagine di quello che vede.

La fede cieca nell'apparente crea in noi un vuoto enorme, quello spazio che dovrebbe essere riempito dall'Essenza, dalla coscienza dell’Essere, rimane là a riecheggiare il vuoto che ricerchiamo nell'altro, negli altri, nella società.

Quel vuoto però in cui ci si nasconde fa paura, gli antichi definirono ciò come horror vacui, ovvero l’angoscia degli spazi liberi e quindi da riempire a tutti i costi, e questa angoscia spinge sempre più questa società, incapace di vivere il sentimento interiore, verso le sensazioni esteriori che vengono definite oggi come entertainment ovvero intrattenimento, ma intrattenimento da cosa, fra cosa?
Oggi viviamo in una società, che rifuggendo la propria interiorità, che rinunciando al Lavoro su se stessa, che preferendo specchiarsi come Narciso, vive in uno stato continuo di ricreazione, di intrattenimento che altro non è che distrazione dalla Realtà delle cose: una distrazione di massa anzi una distrazione delle masse…
Ed ecco che l’uomo vive la sua fatale doppia schiavitù: già schiavo di sé stesso diventa anche schiavo di un sistema.
Bisogna dunque avere il coraggio di cercarsi, per poi trovarsi e cambiare, ma è richiesto un sacrificio ovvero il sacrificio di quella parte di noi che vuole solo apparire e che crede solo alle apparenze: purtroppo o per fortuna quella forza di Ercole deve saper anche uccidere…, solo così forse un giorno potremmo pervenire al cospetto di quella Bellezza vera, che non è quella di Narciso solo apparente e transitoria ma quella della Realtà dell’Essere.

Di fronte al nostro riflesso dobbiamo dunque agire, dobbiamo scuoterci, per non essere ipnotizzati da quell'immagine che inganna; canta Battiato in una sua canzone 
la tua voce come il coro delle sirene di Ulisse m'incatena
ed è bellissimo perdersi in quest'incantesimo”


Il nostro ego schiavo di due padroni si ipertrofizza ancor più nell'ascoltare quelle voci di una mente non nostra ma che per comodità abbiamo interiorizzato, o che forse ci hanno “installato”, e quelle voci come le sirene di Ulisse ci seducono e ci dicono che siamo belli, bravi e buoni solo se siamo come quello che vediamo, che diventeremo come il nostro calciatore preferito semplicemente indossando le sue scarpe, che saremo affascinanti come quel cantante se indossiamo i suoi stessi occhiali, che saremo efficaci come quell'attore se ripeteremo quella frase che dice nel film…ecco tutte quelle voci, quegli input, quegli ordini subliminali vanno ignorati silenziandoli, calmando la mente e rieducandola all'ascolto della propria Coscienza, anche se ormai non va più di moda…e non fa figo…

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