SIAMO AL COLLASSO? LA STORIA CI DICE DI SI.

di S.C.


Un studio sulla società e sulla natura ci preannuncia il catastrofico collasso della civiltà industriale a causa dell’insostenibile  velocità di consumo delle risorse e della distribuzione sempre più iniqua di tali risorse e della ricchezza.
La ricerca si basa su di un nuovo modello interdisciplinare chiamato HANDY (Human and Nature Dynamical model), modello finanziato in parte dal Goddard Space Flight Center della Nasa, ed è portata avanti dal matematico del US National Science Fundation, Safa  Motesharrei con un team selezionato nel mondo delle scienze naturali e sociali.
Il nascere e il cadere delle grandi civiltà è un fatto che la storia ci dice essere un ciclo che si ripete e che prima di noi società forse più evolute della nostra sono crollate tutto sommato repentinamente: Roma, i Maya, l’impero Gupta e gli imperi Mesopotamici sono caduti nonostante la loro complessità sociale e l’incredibile raffinatezza tecnologica.
Cosa possiamo imparare quindi dal passato? Tantissimo, o almeno così ci dice il sistema Handy che attraverso complesse simulazioni e calcoli matematici, indagando nelle dinamiche uomo-natura , identifica nei fattori popolazione, clima, agricoltura, acqua ed energia  le cause che hanno provocato in passato  collassi di civiltà
Le criticità di tali fattori sono quelli che in fase di convergenza possono provocare l’insorgere di due problematiche sociali ovvero le  tensioni sull’accesso delle risorse e la stratificazione economica della società in due classi ben distinte, le elite, ricche, e le masse, povere e queste problematiche sociali secondo gli studi condotti da Motesharrei sono state al centro dei collassi sociali negli ultimi 5000 anni.
Le elite avrebbero accumulato e controllato risorse arricchendosi senza ridistribuire nemmeno l’eccedenze, concedendo alle masse, che producevano la ricchezza,  accesso alle risorse in maniera sufficiente al solo sostentamento.
I vari scenari presi in considerazione dallo studio si sono tutti conclusi con il collasso della società e Motesharrei afferma che questi scenari sono speculari alla realtà mondiale attuale.
Il crollo della moderna società globale sembra dunque ineluttabile.
In questi scenari d’analisi dello sviluppo della civilizzazione sembra esserci  un percorso sostenibile per lungo tempo ma, anche prendendo in considerazione un esiguo numero di elite, inevitabilmente tali elite consumando troppo causeranno carestie fra le masse e alla fine provocheranno il collasso non per mancanza di risorse o per eccessivo sfruttamento dell’ecosistema ma per mancanza di manodopera.
Tutti gli scenari comunque evidenziano la centralità del ruolo giocato dalle elite che avvertendo gli effetti negativi della crisi pre-collasso molto più tardi delle masse continuano imperterrite  come se niente fosse nonostante l’impellente avvicinarsi della catastrofe.
Questa ricerca, c’è da sottolinearlo,   è ”molto” teorica e teoricamente prende in considerazione il fatto che l’eventuale presa di coscienza da parte dell’odierne elite (politici, multinazionali, banche) possa evitare il peggio. Teoricamente.




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