di S.C.
L’uomo è in grado di fare cose
grandiose, è una macchina quasi perfetta che costruisce, pensa, modella e
riesce a superare i propri limiti fisici con estrema eleganza. Tutto quello che
fa però ha un contropeso che bilancia in maniera negativa la sua Opus Mirabilis: l’uomo sporca. Il suo
lavoro crea un incredibile ammontare di materiale di scarto. L’inquinamento delle
acque, della terra e dell’aria è il segno del suo inconfondibile passaggio. Il
viaggio umano ha ormai superato anche i confini terrestri, diretto verso sconfinati
e misteriosi orizzonti siderali che guarda sempre oltre senza mai voltarsi
indietro anche perché se si voltasse troverebbe un assi poco decoroso sentiero
pieno zeppo di detriti.
L’immondizia nell’orbita del pianeta è stata estimata essere di circa 300,000
residui fra satelliti in disuso, bulloni, pezzi di razzo che viaggiano ad una
velocità elevatissima rappresentando una vera e propria minaccia per i
satelliti oggi in uso e per la stazione spaziale, un po’ come nel recente film vincitore
dell’oscar Gravity.
L’impatto con questi detriti avrebbe conseguenze catastrofiche mettendo a rischio la vita degli astronauti della stazione ISS, e danneggiando la costosissima base nello spazio oppure mettendo fuori uso i satelliti artificiali creando dei black-out nelle comunicazioni terrestri creando il panico totale.
La Australian National University ha messo a disposizione degli scienziati del CRC (Cooperative Research Centre) circa 20 milioni di Euro, oltre ad altri 26 milioni di Euro provenienti da privati, per costruire un gigantesco, e diciamolo pure fantascientifico, raggio laser per porre rimedio a questo nuova forma d’inquinamento.
Il laser servirà inizialmente per effettuare una mappatura certa dei detriti per poi in un secondo momento distruggerli squagliandoli direttamente nell’atmosfera più alta.
Tale operazione assicurano gli scienziati sarà totalmente sicura per la terra e per i satelliti tuttora funzionanti.
L’impatto con questi detriti avrebbe conseguenze catastrofiche mettendo a rischio la vita degli astronauti della stazione ISS, e danneggiando la costosissima base nello spazio oppure mettendo fuori uso i satelliti artificiali creando dei black-out nelle comunicazioni terrestri creando il panico totale.
La Australian National University ha messo a disposizione degli scienziati del CRC (Cooperative Research Centre) circa 20 milioni di Euro, oltre ad altri 26 milioni di Euro provenienti da privati, per costruire un gigantesco, e diciamolo pure fantascientifico, raggio laser per porre rimedio a questo nuova forma d’inquinamento.
Il laser servirà inizialmente per effettuare una mappatura certa dei detriti per poi in un secondo momento distruggerli squagliandoli direttamente nell’atmosfera più alta.
Tale operazione assicurano gli scienziati sarà totalmente sicura per la terra e per i satelliti tuttora funzionanti.
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