Il commissario con le mani giunte
dietro la schiena era in piedi di fronte
all’enorme finestrone del suo ufficio che si affacciava su tutta la vallata.
Era stupefatto, qualcosa di impensabile, quasi impossibile, stava accadendo
davanti i suoi occhi e lui sempre attento a tutti i dettagli, sempre impegnato,
e c’è da dire sempre con successo , a fare
ordine nella catena di eventi che il suo lavoro continuamente gli proponeva intricati,
stavolta era confuso, in difficoltà.
Nel paese di Babbo Natale a
dicembre, periodo di massimo giubilo e contentezza per l’approssimarsi dell’evento
atteso da tutti e che garantisce a tutti gli abitanti della vallata lavoro, a
rendere ancora più natalizia l’atmosfera c’era l’immancabile neve che lenta,
leggera, fioca scendeva ad imbiancare e soffice rendeva tutto più bello, quasi
donasse il sorriso ai tetti su cui si poggiava, come se abbracciasse gli alberi
e le strade dando quell’affetto e quel calore che il Natale richiede per essere
vero. Il commissario guardava il cielo nuvoloso e non riusciva spiegazioni di
come mai la neve avesse smesso di venir giù, mai era successo da quando lui era
stato chiamato dal Capo (così gli abitanti del polo nord chiamavano Babbo
Natale da qualche tempo) e né gli annali riportavano un tale evento. Dicembre
senza neve nel paese di Santa Claus, da non crederci.
Osservava la vallata ora senza
interferenze dei piccoli fiocchi ghiacciati, e constatava quanto il paese fosse
cambiato da quando cominciò a svolgere le sue mansioni. Ormai chiamarlo paese
era riduttivo visto le dimensioni che aveva raggiunto, bisognava chiamarla
città. Le poche piccole deliziose casupole dei primi aiutanti del Capo, gli
elfi verdi, erano circondate da costruzioni metropolitane grigie, massicce,
alte, fumose. I piccoli laboratori erano stati soppiantati da fabbriche
puzzolenti i cui operai provenienti da fuori, gli Elfi gialli, vivevano in
condizioni certo non bellissime, visto i loro bassi salari, in un quartierie
che a vederlo bene adesso da lassù era un vera e propria baraccopoli. D’altronde
la globalizzazione aveva costretto il Capo ad ottimizzare la produzione aumentandone
i ritmi e nuova manodopera a basso costo era stata chiamata per ridurre i
costi.
Ciò aveva portato alcuni scompensi
fra gli elfi verdi e quelli gialli e le tensioni generate da questi cambiamenti
erano state il motivo della chiamata al servizio del commissario, figura che
avrebbe dovuto tutelare l’ordine pubblico e soprattutto il normale svolgimento
delle attività produttive che permettessero a tutti i bambini del mondo globale
di avere sotto l’albero un regalo “made in polo nord”
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