di S.C.
A qualcuno il clima di quest’anno sarà garbato poco ma i nostri
vigneti hanno gradito eccome, infatti le temperature estive non troppo
esagerate ed excursus termici normali
hanno fatto sì che la maturazione delle uve sia avvenuta in maniera ideale.
Se le previsioni saranno confermate (e forse verranno addirittura migliorate) il 2013 sarà un’annata ottima con una produzione di 42 milioni di ettolitri facendo registrare un bel +3% rispetto al 2012.
La vendemmia per il nostro paese è un evento cruciale sia da un punto di vista economico che da un punto di vista sociale , mettendo in moto una macchina da 9 milioni di euro di fatturato dando lavoro ad oltre un milione di persone; è da registrare quest’anno un boom di richieste di lavoro stagionale da parte di disoccupati e cassintegrati che per 900 euro lavorerebbero un mese in un ambiente inebriante.
La previsione sulla produzione ci piazzerebbe al 2° posto della classifica mondiale dei produttori dietro la Francia e davanti a colossi come la Cina e gli U.S.A.
Inoltre sembra che ogni grappolo raccolto abbia la capacità di attivare la filiera produttiva in ben 18 direzioni fra tappi, bicchieri, cartoni, trasporti ecc.
La vendemmia è partita il 22 agosto solo per le uve bianche da vino spumante, quindi uve pinot e chardonnay, e continuerà ad ottobre con la raccolta delle uve per i grandi vini (Sangiovese, Montepulciano, Nebbiolo) e si concluderà addirittura a novembre con l’aglianico e secondo la Coldiretti il 40% del raccolto sarà dedicato alla produzione di qualità, DOCG, DOC e IGT.
Questa situazione più che rosea non risparmia però polemiche: sempre la Coldiretti prevede che il 50% del fatturato del venduto verrà dall’estero ed ha avvertito il Governo che i paventati dazi che la Cina metterà sulle importazioni vinicole europee metterebbero uno stop ad uno dei pochi settori di mercato che ancora registra il segno più.
Speriamo che il Governo italiano alle prese con le solite noiosissime beghe interne abbia la dovuta lungimiranza e presti la dovuta assistenza legale per tutelare le nostre aziende da dazi surreali ed inspiegabili considerata “l’invasione” cinese sui nostri mercati
Se le previsioni saranno confermate (e forse verranno addirittura migliorate) il 2013 sarà un’annata ottima con una produzione di 42 milioni di ettolitri facendo registrare un bel +3% rispetto al 2012.
La vendemmia per il nostro paese è un evento cruciale sia da un punto di vista economico che da un punto di vista sociale , mettendo in moto una macchina da 9 milioni di euro di fatturato dando lavoro ad oltre un milione di persone; è da registrare quest’anno un boom di richieste di lavoro stagionale da parte di disoccupati e cassintegrati che per 900 euro lavorerebbero un mese in un ambiente inebriante.
La previsione sulla produzione ci piazzerebbe al 2° posto della classifica mondiale dei produttori dietro la Francia e davanti a colossi come la Cina e gli U.S.A.
Inoltre sembra che ogni grappolo raccolto abbia la capacità di attivare la filiera produttiva in ben 18 direzioni fra tappi, bicchieri, cartoni, trasporti ecc.
La vendemmia è partita il 22 agosto solo per le uve bianche da vino spumante, quindi uve pinot e chardonnay, e continuerà ad ottobre con la raccolta delle uve per i grandi vini (Sangiovese, Montepulciano, Nebbiolo) e si concluderà addirittura a novembre con l’aglianico e secondo la Coldiretti il 40% del raccolto sarà dedicato alla produzione di qualità, DOCG, DOC e IGT.
Questa situazione più che rosea non risparmia però polemiche: sempre la Coldiretti prevede che il 50% del fatturato del venduto verrà dall’estero ed ha avvertito il Governo che i paventati dazi che la Cina metterà sulle importazioni vinicole europee metterebbero uno stop ad uno dei pochi settori di mercato che ancora registra il segno più.
Speriamo che il Governo italiano alle prese con le solite noiosissime beghe interne abbia la dovuta lungimiranza e presti la dovuta assistenza legale per tutelare le nostre aziende da dazi surreali ed inspiegabili considerata “l’invasione” cinese sui nostri mercati
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