di S. C. L’idea che avevamo dell’archeologo che esplora foreste e deserti, indaga su libri antichi alla ricerca di indizi su dove scavare e con l’aiuto della dea bendata magari ritrovare anche manufatti e tombe, è ormai superata. Indiana Jones insomma va in pensione. Le nuove tecnologie stanno rivoluzionando l’operatività della archeologia che sta lasciandosi alle spalle il suo periodo classico e sta entrando nella sua “ golden age ”, la sua età dell’oro. Migliaia di nuovi siti invisibili ad occhio nudo o coperti da vegetazione ed acqua sono stati scoperta grazie all’utilizzo dei satelliti NASA o commerciali che sfruttando la visone ad infrarossi riescono a vedere le minime variazione nei terreni ed anche la tecnologia LIDAR, dall’inglese light radar (radar leggero), capace con il laser di scandagliare terreni e vegetazione e rilevare minimi dettagli, ha dato una grossa mano a questa storica evoluzione scientifica. Per capire meglio la portata di queste innovazioni basta ra
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